LA STORIA DEI CASCHI DI SICUREZZA
I caschi di sicurezza, come i caschi protettivi (hard hat) e i bump cap, sono progettati per proteggere la testa da lesioni in ambienti di lavoro, come cantieri e siti industriali. I caschi protettivi hanno una sospensione interna che distribuisce il peso e l’impatto, riducendo il rischio di trasmettere la forza direttamente al cranio. I bump cap, invece, sono più leggeri e offrono protezione contro urti minori.
I caschi di sicurezza sono utilizzati in vari settori come edilizia, manutenzione, petrolio e gas.
Nel passato, i lavoratori navali proteggevano la testa con cappelli rivestiti di pece. Peter Drucker attribuì a Franz Kafka l’invenzione del primo casco di sicurezza civile, ma non ci sono documenti a conferma. Negli Stati Uniti, Edward Bullard brevettò il primo casco di sicurezza industriale nel 1919. La diffusione dei caschi iniziò con la commissione della Marina degli Stati Uniti e successivamente divennero obbligatori in grandi progetti come la diga di Hoover e il Golden Gate Bridge.
Nel 1930, venne introdotto il casco in bakelite, resistente a calore e elettricità. Negli anni ’40, il casco in fibra di vetro divenne popolare, seguito negli anni ’50 dai caschi in termoplastica. Gli standard di sicurezza si evolsero, con caschi più leggeri e duraturi, capaci di resistere a impatti e scariche elettriche fino a 10.000 volt. Oggi, i caschi sono principalmente in polietilene ad alta densità (HDPE) o resine avanzate.
I caschi possono includere visiere, paraorecchie, specchi retrovisori, supporti per lampade e altri accessori. I colori dei caschi indicano ruoli specifici sul cantiere: ad esempio, il giallo per operai generici, il blu per elettricisti, il verde per ispettori di sicurezza, e così via.
Nel 1997 negli Stati Uniti si permise lo sviluppo di caschi ventilati per mantenere freschi i lavoratori. Gli accessori come visiere, paraorecchie, e imbottiture assorbenti per il sudore sono ora comuni, insieme a dispositivi moderni come radio, walkie-talkie e fotocamere.
In Italia l’UNI (Ente Italiano di Normazione) regola l’uso dei caschi di sicurezza, richiedendo che rispettino gli standard costruttivi e realizzativi dei singoli dispositivi.
Inoltre le normative UNI richiedono che i datori di lavoro assicurino che i lavoratori indossino caschi protettivi in aree dove c’è il rischio di lesioni alla testa.
I caschi sono classificati per tipo e classe, con specifiche resistenze agli impatti verticali, laterali e alle scariche elettriche.
Infatti è essenziale indossare un casco in qualsiasi ambiente di lavoro dove ci sia rischio di lesioni alla testa.
Il casco di sicurezza è un dispositivo fondamentale che ha subito una significativa evoluzione per garantire la protezione dei lavoratori in vari ambienti pericolosi, adattandosi con il tempo alle esigenze di sicurezza e comfort.